Il sesso forte

Le donne hanno una mente più elastica e un’energia maggiore, ma sono anche altre le differenze con gli uomini.
Venere e Marte: due pianeti divenuti metafora della distanza tra universo maschile e femminile. Di cui si occupa anche un libro, dalla copertina rosa, intitolato Donne, politica e stereotipi. Perché l’ovvio non cambia? (Baldini Castoldi Dalai). Il volume mette in luce il fatto che le innegabili differenze tra uomini e donne penalizzano tuttora l’affermazione sociale di queste ultime. E, di certo, non solo in politica. Dal punto di vista sociale, le donne sono sempre un passo indietro, com’è emerso anche dal congresso sulle donne medico in campo cardiaco, che si è tenuto di recente. La crescita costante delle laureate in medicina, che ha superato in termini di numero i laureati, non è andata di pari passo con la carriera. Per dare un’idea, su 100 professori ordinari nell’ambito delle malattie cardiovascolari, la quota “rosa” rappresenta l’8,1%.
Peccato. Perché, senza nulla togliere agli uomini, le donne hanno delle frecce importanti al loro arco. Tra uomini e donne ci sono differenze sostanziali, per quanto riguarda sia la salute, sia il modo di pensare e di agire. Non siano dunque il sesso debole, a differenza di quanto a volte si dice. Solo, un altro sesso.

Le differenze per quanto riguarda…la salute
Recenti scoperte hanno dimostrato che i geni, gli ormoni, le reazioni alle sostanze farmacologiche, e persino molti disturbi di salute, sono differenti tra l’uomo e la donna. E’ stato un grande passo avanti, dal momento che ancora oggi, spesso, i ricercatori escludono le donne dalle ricerche mediche. Basti pensare che nel 2000 rappresentavano solo il 38% dei pazienti coinvolti negli studi per mettere a punto e verificare i principi attivi dei farmaci. Una conferma, questa, del fatto che è tuttora comune a molti il concetto che tra i due sessi ci siano delle differenze anatomiche, ma non biologiche. Eppure non è così. Vale per tutti uno studio dell’università di Oxford, che ha dimostrato che la somministrazione di simvastatina, un farmaco per abbassare i livelli del colesterolo, riduce di 1/3 il rischio di malattia cardiovascolare nelle donne, e di ¼ negli uomini Anche indipendentemente dai farmaci, maschi e femmine sono diversi per quanto riguarda l’incidenza delle malattie cardiache. Le donne raramente hanno un infarto prima della menopausa, a differenza degli uomini, la cui età a rischio è soprattutto tra i 45 e i 55 anni. La ragione di questa differenza sta nella presenza, nell’organismo femminile, degli ormoni che nell’età fertile agiscono da protettori naturali: gli estrogeni, che tengono sotto controllo i lipidi del sangue e riducono il rischio di ipercolesterolemia (eccesso di colesterolo). Inoltre, in questo modo, le vene e le arterie iniziano a logorarsi più tardi, quando cessa la produzione di estrogeni e la donna perde questo naturale “scudo protettivo”.
Di sicuro, inoltre, c’è che le donne hanno un’aspettativa di vita maggiore (di ben sette anni) rispetto agli uomini, per ragioni che non sono ancora del tutto chiare.

Prime in prevenzione
Ed è altrettanto certo che la donna è più attenta al suo benessere. Dati recenti (Eurisko, gennaio 2006) provano che le italiane stanno abbastanza bene: sei su dieci sono in salute, il 52% si ritiene in forma e il 68% è in generale in linea con le aspettative. Fumano anche meno: le donne non fumatrici sono il 48%, contro il 33% degli uomini. Anche la prevenzione è colorata di rosa. Oggi le ragazze si sottopongono alla prima visita ginecologica intorno ai 18 anni e, da questo momento in poi, almeno la metà delle donne rispetta mediamente le scadenze dei controlli. Per gli uomini, al contrario, la parola “prevenzione” non è nemmeno nel vocabolario, com’è emerso anche dai dati preliminari del progetto di andrologia dell’università di Padova. Per fare un paragone, le donne sono a conoscenza del fatto che l’autopalpazione rappresenta un aiuto contro il tumore del seno, mentre gli uomini non sanno che la stessa pratica, applicata ai testicoli, permetterebbe di cogliere i primi segni di uno dei tumori più frequenti tra i giovani. Sono diversi anche i gusti a tavola. La donna predilige le verdure, mangia lo yogurt, beve abbondante acqua minerale durante il giorno. E sta attenta a introdurre i nutrienti che fanno bene al suo organismo. L’uomo invece beve alcolici più facilmente, consuma poca frutta e verdura, ha in genere un’alimentazione disordinata, specialmente se non ha chi cucina per lui, e predilige porzioni più abbondanti.
Differenze, queste, non così trascurabili, ad esempio perché finiscono con il tradursi in chili in più: é in sovrappeso il 41,8% degli uomini, contro il 25,7% delle donne.

Il dolore: una sopportazione diversa
La donna ha più sintomi dolorosi rispetto agli uomini. Questo lo ha nuovamente dimostrato anche un recente sondaggio, condotto da Demoskopea.
Nell’arco di sei mesi, il 51% delle donne, contro il 39% degli uomini, ha avuto una manifestazione dolorosa. Le ragioni di queste differenze non sono per ora del tutto chiare. Sembra però possibile che siano legate alla maggiore sensibilità femminile, nonché all’attitudine, superiore nelle donne rispetto agli uomini, a percepire e a fare attenzione al proprio corpo e ai suoi segnali. Sarebbe questo insieme di cose ad abbassare la soglia del dolore nel sesso femminile, vale a dire la capacità del corpo di sentirlo: se la soglia è più bassa, il dolore si avverte prima.

L’energia Le donne italiane, come confermano le ultime indagini Istat sui ritmi di vita e sull’uso del tempo in undici Paesi dell’Unione, hanno il carico di lavoro maggiore in Europa, se si sommano gli impegni fuori casa a quelli famigliari. Forse perché per tradizione gli uomini italiani si dedicano poco alle attività in casa. Ma la donna dimostra così di avere anche una carica di energia più elevata. Che utilizza anche nello sport: un altro ambito dove non mancano differenze tra i sessi. Grazie alle articolazioni più mobili rispetto ai maschi, le femmine si adattano meglio ai diversi movimenti. Sono anche meno predisposte alle lesioni muscolari, perché la loro muscolatura è più elastica. Cambia anche la capacità di resa nel caso di attività che richiedono tempi lunghi di impegno: nella donna la resistenza è maggiore. Questo perché il meccanismo di liberazione dei grassi da parte delle cellule adipose è più rapido rispetto all’uomo. Risultato: il corpo femminile ha sempre “carburante” a disposizione per nutrire i muscoli. Infine, le donne hanno una più rapida capacità di apprendimento delle sequenze degli esercizi e sono in grado di attuare giochi di strategia molto più complessi.

È diversa anche la memoria
La donna si muove sicuramente con maggiore autonomia, anche quando si trova in luoghi sconosciuti. Sempre per differenze cerebrali. Nel cervello femminile, infatti, è più sviluppata la zona responsabile della memoria chiamata fotografica. E’ la ragione per cui la donna riesce a ritrovare una strada dove è già stata una volta, senza utilizzare una cartina stradale ma semplicemente affidandosi a dei punti di riferimento.

L’intelligenza
Il cervello maschile ha un peso superiore del 10-15% rispetto a quello femminile, ma questo non è un indice di un grado maggiore di intelligenza. Anzi, grazie a un particolare esame chiamato Pet, è risultato che gli emisferi cerebrali della donna sono più irrorati (di sangue, e quindi più ossigenati, il che rende le cellule più efficienti) rispetto a quelli dell’uomo, e che la donna ha una quantità maggiore di materia grigia, cioè la parte più esterna del cervello (corteccia cerebrale) formata da cellule nervose.
E’ diversa poi la capacità di ragionamento e, più in generale, non sono uguali i meccanismi che regolano l’intelligenza.
Innanzitutto, le donne si affidano maggiormente all’intuizione e hanno la capacità di portare avanti più attività in contemporanea. E questo per una ragione fisiologica. Il cervello è diviso in due zone, gli emisferi: quello di sinistra è responsabile dei ragionamenti di tipo logico e lineare, che sono caratteristici dei maschi; mentre nel destro, legato tra l’altro alla creatività, avvengono i ragionamenti paralleli, cioè vengono portate avanti più operazioni contemporaneamente.
Nel cervello è presente una struttura, chiamata corpo calloso, composta da fibre che permettono all’emisfero di destra di comunicare con quello di sinistra. Nelle donne il corpo calloso è più spesso: questo permette ai due emisferi di comunicare tra di loro più facilmente e spiegherebbe il loro diverso modo di ragionare.
In pratica, se tra due emisferi ci sono più collegamenti, non solo il modo di pensare “mescola” tra loro le caratteristiche dei due emisferi, cioè logica e creatività, ma i ragionamenti paralleli tipici dell’emisfero destro hanno più possibilità di raggiungere l’emisfero sinistro e di influenzare le decisioni. In questo modo, le soluzioni maschili sono più logiche ma meno complesse e creative di quelle femminili.

Pensiero emotivo, soluzioni più efficaci.
Ma c’è dell’altro, a spiegare certi comportamenti tipici femminili. Nella donna ha uno spessore maggiore una zona cerebrale dei lobi frontali, che coordina la memoria a breve termine e la programmazione e la valutazione delle procedure per raggiungere uno scopo. Questa parte è collegata con le aree limbiche, cioè con quelle zone che sono sede dell’emotività e che nella donna si attivano più intensamente.
Il genere femminile può così “sentire” a livello emozionale una serie di variabili che quello maschile non è in grado di percepire. Per questo i ragionamenti che portano a una decisione, nella donna, sono maggiormente influenzati dall’aspetto emotivo rispetto agli uomini, e possono portare a scelte che un maschio scarterebbe subito, ma che alla fine possono risultare quelle vincenti. Le differenze non finiscono qui. Grazie alle sue caratteristiche, il cervello femminile è anche più “elastico” rispetto a quello maschile: la sua capacità di considerare più elementi contemporaneamente, e di unire con maggiore facilità ed efficacia la logica con l’emozione, permette alla donna di analizzare uno spettro più ampio di variabili prima di prendere una decisione.

di Cinzia Testa