Gestire le emozioni

La capacità di controllare i sentimenti per farli diventare più aderenti ai nostri desideri sono la base per sviluppare l’autoconsapevolezza.
Le persone, invece, che non hanno tale abilità si trovano sempre a dover svolgere una lotta con sentimenti contrastanti, spesso contraddittori. Per esempio si troveranno a combattere tra il desiderio di essere più magri e quello di diminuire l’ansia attraverso il richiamo del cibo, mentre le persone che riescono a gestire meglio le loro emozioni sembra che possano riprendersi più rapidamente dalle situazioni difficili della vita, come possono essere le sconfitte, i fallimenti o le grandi separazioni.
Una certa capacità di gestire le emozioni negative è anche la base per sviluppare le energie e dirigerle verso uno scopo personale. Concentrare l’attenzione e trovare motivazioni forti possono risultare essenziali quando dobbiamo avere, di fronte a situazioni importanti, il controllo di noi stessi.
Anche la realizzazione di sé nasce dalla capacità di reggere le difficoltà che si incontrano sulla via, dalla sopportazione delle frustrazioni e dalla capacità di ritardare il momento della vittoria. Questa focalizzazione energetica ci consente pure di ottimizzare le prestazioni, con lo scopo di agire efficacemente con il minimo sforzo.
Non significa fare meno lavoro, ma utilizzare le energie in modo che il nostro agire possa essere il risultato armonico del nostro miglior modo di essere.

Come viene sviluppata questa grande capacità ?
Attraverso la visualizzazione che può essere una base vincente per trasformare gli stati d’animo dettati dalle emozioni scorrette ed avvicinarsi alla nuova percezione di se stessi, vero motore del cambiamento.
Infatti, attraverso la conduzione delle immagini mentali si può orientare la reazione emotiva scrollandosi di dosso i sentimenti,cambiando prospettiva e stato d’animo. In questo modo, l’autoconsapevolezza delle proprie emozioni è l’elemento costruttivo essenziale di un altro importantissimo aspetto dell’intelligenza emotiva, ossia la capacità di liberarsi di uno stato d’animo negativo.
“In verità, il saper controllare le proprie emozioni penose è la chiave del benessere psicologico; i sentimenti estremi, emozioni che diventano troppo intense o  durano troppo a lungo, minano la nostra stabilità. I momenti difficili, come del resto anche quelli positivi, danno sapore alla vita, ma per farlo devono essere in equilibrio. Infatti, è il rapporto fra emozioni negative e positive che determina il senso di benessere psicologico, almeno stando a quanto è emerso da alcuni studi sugli stati d’animo condotti su centinaia di soggetti di entrambi i sessi”.
Tutte le immagini mentali che alimentano il disagio sono anche, se ben dirette, un mezzo per dirigersi in altra direzione.

C’è pensiero e pensiero
E’ ora di fare una distinzione tra i diversi tipi di pensiero che possiamo realizzare, cioè sapere quale tipo di pensiero è utile per il nostro miglioramento e quale no. Tutto questo con lo scopo di comunicare alla mente il nostro desiderio di miglioramento.