La mia psico-cellulite

L’estate è arrivata, la temperatura vi porta a scoprire le gambe e, purtroppo, a notare quei difetti che l’inverno teniamo nascosti . Ma la tanto temuta buccia d’arancia non si combatte solo con la dieta. L’arma vincente è amarsi di più.

Massaggi, creme, ginnastica, diete, magari anche la beauty farm
Ma la cellulite è sempre lì. E a questo punto dell’anno diventa una idea fissa, quasi un’ossessione. Rischia di mettere in discussione la nostra identità. Perché il problema non è in quei centimetri di grasso che l’estate ci costringe a mostrare, ma in tutto quello che li provoca. E nel modo in cui ogni donna li vive. Come spiegano i nostri due psicoterapisti, Leonardo Milani e Katia Vigorelli, sulla cellulite ci sono tante cose che non sappiamo.

Perché? La causa non è soltanto l’alimentazione sbagliata ?
La vita sedentaria ? Allora da dove arriva ? «Pensiamo ad una torta fatta di tanti strati» spiega Leonardo Milani . «Uno è formato dal poco moto, un altro dal grasso messo su a furia di mangiare squilibrato, ma tanti altri da quel trattenere emotivo, da quel tenersi tutto dentro che è tipicamente femminile. Più di una donna frena le tensioni, più i suoi muscoli si irrigidiscono e più la circolazione si blocca. Allora i liquidi ristagnano. Il corpo si intossica. Ed ecco la cellulite».

Vuol dire che nasce anche dall’infelicità ?
«In un certo senso sì» spiega Katia Vignoli. «Se siamo soddisfatte della nostra vita, se viviamo una bella storia d’amore, le emozioni attraversano il nostro corpo e la cellulite non si forma. Anche le gocce di grassi già intrappolate nelle cellule dopo un po’ si sciolgono. È scientificamente dimostrato: se c’è passione, il cuore batte deciso, il sangue scorre veloce e le tossine vengono eliminate attraverso tutti i nostri fluidi. Ma se qualcosa va storto tutto si ferma dentro»..

Diciamo la verità: ci vergogniamo ?
Portiamo con disinvoltura altri difetti ma quella antiestetica buccia d’arancia sui fianchi ci mette in crisi. Chissà perché ! «Non dimentichiamo il significato simbolico della pelle: è la via di comunicazione con il partner» precisa Leonardo Milani. « È vero che la cellulite sta nascosta sotto gli abiti, però ogni donna se la sente addosso come una colpa: nell’intimità deve per forza esibirla. Il bello è che lui non la nota o la vive solo come una piacevole rotondità. Mentre lei si difende. La famosa frase: “Spegni la luce” non nasce sempre dal pudore, spesso dalla paura di farsi vedere». E dalla preoccupazione di non essere abbastanza seducente. «Se la cellulite colpisse le braccia non sarebbe fonte di tormento» aggiunge Katia Vignoli. «Invece compare sui punti più conclamati della nostra femminilità, che vorremmo avere impeccabili. Ho visto ragazze senza complessi per il loro brutto naso che facevano un dramma per un leggero strato di cellulite sui fianchi».

Siamo disposte a tutto per salvare la nostra linea soltanto in questi mesi ?
Perché a fine estate il problema non esiste più ? « Non è che all’improvvisamente ignoriamo la cellulite» spiega Katia Vignoli. «Semplicemente non vogliamo più vederla. Nessuno immagina quante donne al mattino si alzano, fanno la doccia e si vestano senza nemmeno darsi un’occhiata allo specchio. È una forma di non accettazione di noi stesse. E poi, quando dobbiamo proprio aprire gli occhi perché ci troviamo nella cabina di un grande magazzino a provare costumi da bagno, scoppia il dramma. E comincia la ricerca spasmodica di un istituto di bellezza che a costo di qualsiasi sacrificio (anche in euro) riduca la circonferenza delle cosce».

Perché, a volte, sentiamo il bisogno di farla notare al partner ?
Come una richiesta di comprensione. «Hai visto che brutta ?». Secondo Leonardo Milani è perché quando c’è un problema tendiamo a ingigantirlo e a farne partecipe l’altro. «Però» aggiunge «è anche un modo tutto femminile per mettere alla prova: vediamo se mi ami ugualmente. Se dici che vado bene lo stesso come quando la cellulite non l’avevo».

Ma esiste una regola fondamentale per combatterla ?
Katia Vignoli non ha dubbi: «Volersi più bene. Stimarsi di più. Non farsi del male con tutti quei pasticci (il cioccolatino, il bicchierino) che ingurgitiamo prima di prometterci a noi stesse che “da domani basta”. Se non si comincia subito quel domani non arriverà mai. Ma, prima di tutto, dovremmo metterci davanti allo specchio e chiederci se quella cellulite non è, per caso, una corazza che ci siamo costruite addosso per non lasciarci andare a fare delle cose di cui abbiamo ancora paura. L’amore, per esempio».

Consigli della dermatologa Riccarda Serri

  • Liberatevi dai pensieri ossessivi: chi ne è vittima mangia male.
  • Non perdete il buon umore, il corpo reagirà meglio.
  • Comprate una corda, saltare la mattina mette allegria.
  • Dite no alle sigarette. Forse tengono a bada lo stress, ma aumentano la cellulite.
  • Consultate il ginecologo: potreste soffrire di uno squilibrio ormonale.
  • Bevete: l’acqua aumenta il drenaggio sottocutaneo.
  • Usate le creme, hanno un benefico effetto psicologico.
  • Massaggiate le gambe ogni sera. Così migliorate.
  • Curate l’intestino. La cellulite è fatta di scorie non eliminate.
  • Intervenite subito sul problema. Vi libererà dai sensi di colpa.

Articolo tratto dalla rivista perMe di maggio 200 di Teresa Lucente